Raccolte Firme

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Data:

12 febbraio 2021

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Comitato referendario "Stiamo Uniti; insieme contiamo"

Progetto di legge di iniziativa popolare per eliminare 500 miliardi di sprechi e malapolitica

"Se vuoi puoi cambiare l'italia; elimina 500 miliardi di sprechi e malapolitica"

La raccolta firme rimarrà aperta fino al 15 dicembre 2024. 

 

Richieste di referendum presentate da CGIL nella Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.87 del 13.04.2024

Abrogazione delle norme che impediscono il reintagro al lavoro in caso di licenziamenti illegittimi

"Volete voi l'abrogazione del d.lgs. 4 marzo 2015, n.23, recante - Disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n.183 - nella sua interezza?"

 

Abrogazione delle norme che facilitano i licenziamenti illegittimi nelle piccole imprese

"Volete voi l'abrogazione dell'articolo 8 della legge 15 luglio 1966, n.604, recante "Norme sui licenziamenti individuali", come sostituito dall'articolo 2, comma 3, della legge 11 maggio 1990, n.108, limitatamente alle parole: "compreso tra un", alle parole"ed un massimo di 6" e alle parole"la misura massima della predetta indennità può essere maggiorata fino a 10 mensilità per il prestatore di lavoro con anzianità superiore ai dieci anni e fino a 14 mensilità per il prestatore di lavoro con anzianità superiore ai venti anni, se dipendenti da datore di lavoro che occupa più di quindici prestatori di lavoro."?"

 

Abrogazione delle norme che impediscono, in caso di infortunio sul lavoro negli appalti, di estendere la responsabilità all'impresa appaltante

"Volete voi l'abrogazione dell'art.26, comma 4, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n.81, recante "Attuazioni dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n.123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro" come modificato dall'art.16 del decreto legislativo 3 agosto 2009 n.106, dall'art. 32 del decreto legge 21 giugno 2013, n.69, convertito con modifiche dalla legge 9 agosto 2013, n.98, nonchè dall'art.13 del decreto legge 21 ottobre 2021, n.146, convertito con   legge 17 dicembre 2021, n.215, limitatamente alle parole "Le disposizioni del presente comma non si applicano ai danni conseguenza dei rischi specifici propri dell'attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici."?"

 

Abrogazione delle norme che hanno liberalizzato l'utilizzo del lavoro a termine

"Volete voi l'abrogazione dell'articolo 19 del d.lgs.15 giugno 2015, n.81, recante "Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni, a norma dell'articolo 1, comma 7, della legge 10 dicembre 2014, n.183", comma 1, limitatamente alle parole "non superiore ai 12 mesi. Il contratto può avere una durata superiore, ma comunque", alle parole "in presenza di almeno una delle seguenti condizioni", alle parole "in assenza delle previsioni di cui alla lettera a), nei contratti collettivi applicati in azienda, e comunque entro il 31 dicembre 2024, per esigenze di natura tecnica, organizzativa e produttiva individuate dalle parti," e alle parole "b bis)"; comma 1-bis, limitatamente alle parole "di durata superiore a dodici mesi" e alle parole "dalla data di superamento del termine di dodici mesi";comma 4, limitatamente alle parole ", in caso di rinnovo," e alle parole "solo quando il termine complessivo eccede i dodici mesi";articolo 21, comma 01, limitatamente alle parole "liberamente nei primi dodici mesi e successivamente,"?"

 

Comitato referendario "Generazioni future": SITO

Quesito sul conflitto di interessi nella sanità
Con questo quesito referendario si cerca di impedire la tendenza alla privatizzazione dei servizi per la salute ed il conflitto di interessi nell’allocazione degli ingenti fondi pubblici per la sanità. Il quesito vuole cancellare una previsione di legge per cui le Regioni, cui compete la gestione del sistema sanitario a livello territoriale, possono ammettere la partecipazione nella programmazione della sanità anche di soggetti privati i quali, essendo coinvolti nella gestione, si trovano così in conflitto di interessi. Occorre chiarire che il referendum non vuole escludere i privati convenzionati dalla gestione sanitaria che spesso, soprattutto se no profit, svolgono in modo egregio. Vogliamo escluderli dalla programmazione che deve essere invece esclusiva responsabilita’ del pubblco e libera da conflitti di interesse.

Richiesta di referendum abrogativo (23A01449) (GU Serie Generale n.53 del 03-03-2023): «Vuoi tu abrogare l’art. 1 (Programmazione sanitaria nazionale e definizione dei livelli uniformi di assistenza), comma 13, decreto legislativo n. 502/1992 (Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell’art. 1 della legge 23 ottobre 1992, n. 421 (Gazzetta Ufficiale n. 305 del 30 dicembre 1992 – Supplemento ordinario n. 137)) limitatamente alle parole “e privati e delle strutture private accreditate dal Servizio sanitario nazionale”?»

- Quesito sull'invio di armi
Il nostro ceto politico, tanto di maggioranza quanto di opposizione, ha deciso, salvo lodevoli eccezioni, di destinare ingenti somme di denaro alla produzione di armi da inviare all’Ucraina. Noi riteniamo che il popolo italiano in maggioranza non sia d’accordo e con quesito referendario intendiamo provarlo. Se, infatti, l’esito del referendum dovesse essere positivo, per i partiti non sarebbe più possibile introdurre altre leggi che autorizzino di nuovo il finanziamento della guerra. Con questo referendum si ha a cuore solo la pace che si raggiunge limitando gli armamenti e certo non inviandone di sempre piu’ potenti in teatri di guerra. Le armi uccidono moltitudini di civili e militari sia russi che ucraini e arricchiscono piccoli gruppi di miliardari senza scrupoli che controllano il complesso militare industriale globale.

Richiesta di referendum abrogativo (23A01448) (GU Serie Generale n.53 del 03-03-2023): «Vuoi tu che sia abrogato l’art. 1 del decreto-legge 2 dicembre 2022, n. 185 (Disposizioni urgenti per la proroga dell’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle Autorita’ governative dell’Ucraina), convertito in legge n. 8 del 27 gennaio 2023 nelle parole: “E’ prorogata, fino al 31 dicembre 2023, previo atto di indirizzo delle Camere, l’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle autorita’ governative dell’Ucraina, di cui all’art. 2-bis del decreto-legge 25 febbraio 2022, n. 14, convertito, con modificazioni, dalla legge 5 aprile 2022, n. 28, nei termini e con le modalita’ ivi stabilite.”?»

Tutte le informazioni e la documentazione sono reperibili presso il Comune di Passirano. 

Referendum Ripudia la Guerra

NO ALL’INVIO DI ARMI IN UCRAINA, NO ALL’INVIO DEI NOSTRI FIGLI AL FRONTE, SI AI NEGOZIATI DI PACE. 

Di seguito trovate il quesito del Referendum proposto dal nostro comitato: «Volete voi che sia abrogato l’art. 1, comma 6, lettera a), legge 9 luglio 1990, n. 185, rubricata “Nuove norme sul controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento”, e successive modificazioni (che prevede: “6. L’esportazione, il transito, il trasferimento intracomunitario e l’intermediazione di materiali di armamento sono altresì vietati: a) verso i paesi in stato di conflitto armato, in contrasto con i principi dell’art. 51 della Carta delle Nazioni Unite, fatto salvo il rispetto degli obblighi internazionali dell’Italia o le diverse deliberazioni del Consiglio dei ministri, da adottare previo parere delle camere”) limitatamente alle parole “o le diverse deliberazioni del Consiglio dei ministri, da adottare previo parere delle Camere”?»
La guerra in Ucraina è già costata all’Italia 10 miliardi di euro. Sono soldi che sarebbero potuti essere stanziati per lavoro, pensioni, case, ospedali, istruzione e trasporti. Larga parte del popolo italiano è contraria alla guerra ed all’invio di armi, ma la propaganda di TV, giornali e media mainstream spinge in senso contrario. Governo e Parlamento non recepiscono questo sentimento maggioritario del Popolo italiano a cui noi, invece, vogliamo dare voce.

Per maggiori informazioni consulta il sito dedicato. 

 

 

A cura di

Ufficio Anagrafe, Stato Civile, Elettorale

Passirano, Brescia, Lombardia, Italia

Telefono: 0306850557
Email: anagrafe@comune.passirano.bs.it

Pagina aggiornata il 14/11/2024